Il testo è presunto e presuntuoso. Avrebbe dovuto raccogliere tutti gli interventi ai seminari e ai convegni, in ambito universitario e fuori, tenuti nelle varie occasioni in cui è stata benevolmente concessa la possibilità di una discussione scientifica e politica. Purtroppo, per incuria, distrazione e pigrizia, non tutti sono stati scritti e non tutti raccolti. Quelli riportati sono gli incolpevoli prigionieri catturati da una forma scritta. Uno solo ha subito la condanna della pubblicazione. L'ardire di voler parlare di un futuro anteriore è mitigata dalla consapevolezza di rivolgersi ad un pubblico assente.
Successivamente alla crisi del 1993, comparse in Italia un ceto politico che, dall'anticamera del potere, dove stazionava - secondo le teorie di Carl Schmitt -, pretese di occupare il vuoto lasciato dalla politica e assumere il potere.
La politica locale vive sempre al confine tra l'esperienza e l'esperimento. Il testo è la testimonianza di una esperienza, che ha cementato una amicizia, vissuta assieme da Armando Cittarelli e Alessandro Ceci, in un comune italiano tra il 1993 3 il 1997: gli anni della transizione.
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